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Torna a splendere il portale della chiesetta della Madonna della Scala

“Quest’anteprima di immagini mi è stata inviata dai monaci benedettini di Noci. È a loro che da parlamentare dedicai ogni sforzo per ottenere il finanziamento ministeriale”. Con queste parole pubblicate su un post social l’ex senatore Piero Liuzzi porta a conoscenza dell’avvenuto restauro del portale dell'XI secolo della primigenia chiesetta da cui si è dipanata la costruzione dell’abazia della Madonna della Scala.

L’accurato restauro ha messo in evidenza i capitelli a figure zoomorfe e la fine trama della corona. Dal sito ufficiale del monastero nocese si legge che la chiesetta fu edificata verso la fine del XI secolo. Nel 1889, il cav. Oronzo Lenti, padre della fondatrice del Monastero, rimise totalmente a nuovo la chiesetta, sia all’interno che all’esterno, la circondò di un largo muro a secco, e vi pose ai quattro lati, quattro cedri del Libano (ora ne rimangono soltanto due). Dopo l'intervento di ristrutturazione, rimane dell'originario edificio dell'XI secolo solo il portale della chiesetta con le sue due colonnine ai lati e il suo arco intagliato a foglie d’acanto. Durante i lavori di costruzione della chiesa abbaziale, l'antica chiesina è stata inglobata all'interno della struttura della chiesa e si presenta adesso come una specie di transetto all'altezza dell'altare.

"È la testimonianza più antica, più autentica ed intatta a Noci dell’inconfondibile stile che ha fatto da stigma alle cattedrali pugliesi - dice Piero Liuzzi al NOCI gazzettino - Il portale dell’antichissima chiesa della Madonna della Scala, ora che è tornato al suo organale aspetto, pronto ad offrirsi all’ammirazione dei visitatori, richiama al dovere di preservare, tutelare, valorizzare le opere d’arte presenti sul territorio. Quando ci passavo davanti, negli scorsi anni, e lo vedevo aggredito dai muschi e dai licheni che ne avevano danneggiato la plasticità della trama, mi chiedevo se stessimo facendo il possibile per salvarlo dall’incuria del tempo. Da parlamentare mi è stato spontaneo preoccuparmi delle sue pene. Ora che l’accurato restauro è terminato, mi corre l’obbligo di ringraziare della pazienza i nostri benedettini. Altrettanta gratitudine va all’impresa Ecorivest di Rocco Colucci e soci dell’impegno profuso con competenza, abnegazione e passione".

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